di Archivio Iconografico del Verbano Cusio Ossola, Roberto Castiglioni e Francesca Coletti
Dopo la raccolta di cartoline dedicata a https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/12/14/meina-ritratto-in-cartolina/ e a https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/09/26/solcio/, l’Archivio Iconografico del Verbano Cusio Ossola mostra ai suoi lettori Ameno nel Cusio. Grazie alla collezione di immagini, raccolte e ordinate da Roberto Castiglioni e Francesca Coletti, proponiamo un itinerario visuale dei suoi scorci più noti.
La Chiesa di San Bernardino
L’edificio era probabilmente una cappella privata, poi trasformata in chiesa. Durante la peste del 1630 fu utilizzata come Lazzaretto e le pareti furono intonacate a calce. Nel 1920, in occasione di un restauro, riapparvero gli affreschi di autore ignoto sul fondo e sulle pareti, con il Crocifisso, i Santi Giovanni Battista, Bernardino, Francesco e Rocco.
Ameno, per il suo clima mite e la vicinanza con Orta, è una destinazione turistica frequentata d’estate, soprattutto in occasione del festival musicale di richiamo internazionale Ameno Blues, che si svolge, da dieci anni e per venti giorni, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Il festival è itinerante e ha luogo sia ad Ameno che nei comuni limitrofi. Per informazioni sulla prossima edizione cliccare sul link: Ameno Blues
L’Osteria dell’Unione
L’Osteria dell’Unione, che era situata a destra dell’antico palazzo comunale era il tipico ritrovo locale.
L’Albergo Monte Rosa
Vittorio Pastore con la moglie Marianna Ceresa furono i pionieri dell’ospitalità ad Ameno. Aprirono il primo Albergo Ristorante Centrale dal 1959 al 1964. Il secondo albergo fu in attività dal 1964 al 1974.

Una rara foto del primo Hotel Centrale, attivo dal 1959 al 1964. Era già in precedenze un albergo della signora Mairatti e fu acquistato dai Pastore nel 1959. Aveva tre camere, due per il pubblico e una per i proprietari

Un’immagine vintage del secondo Hotel Centrale, che si trovava a ridosso di Villa Vegezzi. Prima era una casa privata che aveva un custode e la stalla. I Pastore lo acquistarono nel 1964 e lo trasformarono in albergo con ristorante e bar
Il terzo e ultimo Albergo, denominato Monte Rosa, che è quello attuale, fu inaugurato nel 1974. Nel 1972 i Pastore, acquistarono la Colonia Magentina. La struttura principale rimase inalterata e l’esterno non subì grossi cambiamenti, mentre l’interno fu rivoluzionato. Per trasformare l’edificio furono intrapresi grandi lavori: la sala ristornate prese il posto della cappella e alcune stanze furono costruite nel vecchio refettorio, la cucina fu allestita dove c’era la sacrestia. Il costo alto dell’operazione fu garantito dalla vendita di parte della colonia ad un giornalista tedesco, che la trasformò in una casa di vacanza per la sua famiglia.

I fondatori dell’Albergo Centrale, poi Hotel Monte Rosa Vittorio Pastore e Marianna Ceresa. Lui era originario di San Marco e lei di Ameno e Sovazza
Nel corso della lunga attività all’Albergo Monte Rosa sono arrivati diversi personaggi famosi, come Ilaria Occhini e Gastone Moschin, protagonisti della serie L’Andreana, girato nel 1982 nella zona del Monte Oro, a Legro e ad Orta. Anche Lorena Forteza, attrice del film Il ciclone, è stata ospite dell’Hotel, così come Maximilian Nagel, pilota ufficiale Honda Motocross, Nazionale italiana di Duathlon e il team della Movistar. L’albergo, attualmente proprietà dei nipoti Federico e Marzia Pastore e della cugina Alice Spanna, è aperto tutto l’anno. Per maggiori informazioni cliccare qui: Hotel Monte Rosa.
Colonie estive

La Colonia Magentina in una foto degli anni Cinquanta. Al centro Don Gallazzi. Immagine di Pixel – Archivio delle Immagini del Magentino, proprietà Maria Zorn
Tutto il Verbano Cusio Ossola era pieno di colonie, sia aziendali che cattoliche e non mancavano anche ad Ameno. La Colonia Magentina era stata fondata da Don Luigi Gallazzi, detto “Catanai” e ospitava i bambini della parrocchia di Magenta, in Lombardia.

Un’altra immagine di Gianna Beretta Molla, che è venerata come Santa dalla Chiesa cattolica, mentre distribuisce une medicina ai piccoli ospiti
Vedutine di Ameno
Per meglio promuovere il turismo locale molti editori proposero le cartoline composte da diverse vedute. La cartolina, in assenza di cellulari e sms era di moda nel Novecento. Quelle con le vedutine offrivano in un solo sguardo i tanti monumenti di un paese.
L’Archivio Iconografico del Verbano Cusio Ossola ringrazia Roberto Castiglioni e Francesca Coletti per le immagini e le informazioni fornite su Ameno e la sua storia.
Inviato da Samsung Mobile
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Cinzia! Non leggo il tuo commento…
"Mi piace""Mi piace"
Très belles photos. Merci à vous
"Mi piace""Mi piace"